Consapevole che chi mastica
barche , anche da solo pochi mesi, conosce le basilari regole
fondamentali per il “buon vicinato” o un altrettanto simpatico
approccio, ripassiamo per i neofiti alcuni fondamentali nel
rapporto :uomo barca. Se si deve salire su una barca che non è
la nostra, è buona regola rivolgersi all’armatore o al
comandante con la classica frase : “chiedo il permesso di salire
a bordo” e… solo dopo la risposta affermativa sarà possibile
farlo. Importante, che l’imbarcazione sia di proprietà o altrui,
è ricordarsi di togliersi le scarpe prima di salire; su ogni
imbarcazione, grossa o piccola che sia, proprio all’ingresso
troverete un apposito cestino o un gavone per depositarvi,
appunto le scarpe.
Se si è ai comandi, non
accelerate mai bruscamente ma sempre e solo gradatamente perché
potreste trovare i vostri ospiti impreparati e inneschereste una
serie di spiacevoli capitomboli o peggio, cadute in acqua, il
che, con le eliche che girano è pericolosissimo. Evitate di
esibirvi in gare di velocità o peggio ancora in secche virate,
passereste per capitani di barche “d’alta montagna” e i vostri
ospiti si farebbero idee negative sul vostro conto. Mantenete
sempre le cime assolutamente ordinate e al loro posto, perché
potrebbero essere dei pericolosi inciampi.
Non lesinate sul diametro dei
parabordi, per motivi di praticità e per educazione verso chi vi
si affianca, meglio qualche centimetro in più e soprattutto, in
numero sufficiente. Molte altre sarebbero le cose da dire, ma
per non peccare di immodestia, ci fermeremo qui, sicuri che
l’esperienza e il buon senso, faranno di voi : “uomini di mare”.
Emanuele Bolla