Il Bell’addormentato
Gennaio:
nei paesini limitrofi alle sue sponde la temperatura esterna è di circa 0 gradi, tutto sommato mite considerando che addentrandosi un pochino, verso il suo interno, le temperature scendono in modo repentino.
Presto, al mattino, con discrezione, dal fiume Ticino sale quello che noi chiamiamo il “biscione”,una striscia di nebbia che raggiunge il golfo di Aronarendendo l’atmosfera quasi irreale, guardando il Castello dalla sponda piemontese, posto sulla sommità della Rocca di Angera, si ha l’impressione che esso compaia quasi per incanto, che sia sospeso nel nulla e che le strane nuvole che lo avvolgono, siano antichi guerrieri medievali in procinto di partire per una crociata.
Il Lago è immobile, sembra ancora dormire, solo qualche Cigno o Germano Reale sfida le basse temperature dell’acqua e qualche Gabbiano il suo cielo, da li a qualche minuto ecco, in lontananza, arrivare il primo battello, scivola sull’acqua lentamente e silenziosamente, rispettando la quiete.
Intanto la nebbia si sta alzando, ora si riesce distinguere completamente e in modo nitido la Rocca con il suo Castello e a poco a poco tutte le sue sponde , il mio occhio riesce a raggiungere le catene innevate che si trovano a nord, là, nella vicina Svizzera.
La luce si fa più intensa, i colori sono molti, tenui e sfumati, si odono i primi rumori, il paese si sta svegliando, un'altra giornata sta per cominciare, è ora di andare.
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