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Lavorare con i cavalli:
lettiere e disoccupazione..
Che in Italia, come in tutti i
paesi del mondo, vi sia disoccupazione, sono pienamente
d’accordo, però, con un poco di voglia in più, alcune migliaia
di persone potrebbero trovare lavoro presso centri di
equitazione, allevamenti o scuderie; ma che diamine, non è
disonorevole fare le lettiere, come d’altronde non è
disonorevole nessun lavoro al mondo. Lo stesso problema si
presenta nelle cucine degli alberghi e in molti altri settori
che potrebbero impiegare decine di migliaia di italiani, solo
che ne avessero voglia. Personalmente, sino ad oltre i 55 anni
mi sono fatto le lettiere da solo, ed ora, solo la salute, l’età
e gli impegni mi hanno fermato. D’altronde, a quattordici anni,
nei tempi liberi da impegni scolastici, andavo in Svizzera a
lavorare, perché si guadagnava il doppio, certo che non facevo
il dirigente ma ero a Sion (capitale del Vallese), ero a Sion ed
usavo la saldatrice elettrica dalla mattina alla sera, dovendo
bere litri di latte al giorno per disintossicarmi, anche se il
latte non mi piaceva.
Scusate se mi sono raccontato o
se preferite usate il termine : “testimonianze” , la sostanza
non cambia, il fatto è che quasi tutti esigono e non vogliono
più lavorare al Sabato e alla Domenica e allora, giocoforza
dobbiamo rivolgerci a decine di migliaia o meglio a centinaia di
migliaia di stranieri. Non esistono lavori umili, esiste la
voglia o non voglia di lavorare e chi lavora con i cavalli,
conosce benissimo il problema e la difficoltà di trovare
qualcuno che “faccia le scuderie”e poi…parlano di disoccupazione
! Ma non fatemi ridere, è solo una questione di avere o no “la
cannetta di vetro” nella schiena. Rileggendomi, mi sono accorto
che non solo mi sono raccontato, ma soprattutto ho toccato un
tasto che non rende popolari, perché le verità, non sempre
piacciono e sono bene accolte.
Editoriale a cura di Emanuele Bolla.
Tecnico Federale di
3°livello, Giudice Nazionale di Endurance, Atleta Azzurro e capo
equipe di squadre nazionali ufficiali e fondatore del C.I.T. “Club
Ippico Ticino”.
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