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Lago Maggiore: i racconti della memoria

Un tuffo negli anni 50- di Emanuele Bolla

 

La voce del Lago

 

Ebbene sì, vi sembrerà strano ma il Lago, il Lago Maggiore, ha la sua inconfondibile voce che in base alle condizioni atmosferiche, alle stagioni o ai venti, cambia di intensità ma rimane musica e dolcezza .

 

Provate, provate a chiudere gli occhi ed ascoltare assorti nella melodia delle campane civettuole o grevi, provate anche ad ascoltare il garrito dei gabbiani o l’insistente battere di ali di un cigno in procinto di levarsi in volo, oppure, meno poeticamente l’abitudinario rumore dei battelli o il cigolio delle passerelle allorché vengono spostate dai pontili alla motonave. E da sempre, la sezione ritmica è l’eterno infrangersi delle onde sulle rive; il lago è vivo e…ha la sua voce, a volte suadente oppure rumoreggiante ma sempre con tanto “colore” come deve essere un brano musicale del quale non possiamo farne a meno.

 

traghetto del Lago Maggiore

 

Sì, io ho provato a sedermi sulle rive di altri laghi ed ascoltare ma vi assicuro che la melodia del Maggiore è assolutamente particolare e manca, eccome, bastano pochi giorni senza ascoltarla e la nostalgia vi prende dentro, ed è come se alla mente mancasse la memoria del bello e al cuore la serenità che invita alla voglia di amare.

 

La voce del lago è il cibo per l’anima, troppe volte corriamo inutilmente incontro al nulla o diamo importanza a cose effimere, quando a noi, gente del lago, il Maggiore ha insegnato ad essere e non ad apparire .Emanuele Bolla

 

Webcam Lago Maggiore Previsioni Meteo

 

 

 

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